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Raiders of the Broken Planet arriva a settembre; gioco base gratuito, campagna a pagamento

La casa spagnola MercurySteam ha annunciato oggi che il loro shooter Raiders of The Broken Planet, che molti hanno finora potuto provare in beta, arriverà il 22 settembre in un’edizione gratuita “Prologue“, che includerà una vasta gamma di contenuti, tra cui due ampie missioni divise in quattro parti, più personaggi con cui giocare e un accesso totale sia alle modalità giocatore singolo che multiplayer online.

Oltre a questi contenuti gratuiti, lo stesso giorno arriverà la prima campagna del titolo, giocabile sia in singolo che in multiplayer, intitolata Alien Myths. Questo contenuto sarà venduto al prezzo di 9,99 Euro e includerà diverse ore di contenuti aggiuntivi, tra cui nuovi personaggi, nuove missioni e una storia indipendente che andrà ad ampliare il mondo di Raiders of The Broken Planet.

Il gioco ci vedrà scegliere il nostro personaggio e collaborare con altri tre giocatori in un’avventura “contro-operativa”. L’idea principale alla base del gioco è qualcosa di simile a Dark Souls, in cui un solo giocatore, l’Antagonista, può invadere una partita non appena inizia e scegliere di combattere insieme ai cattivi contro una squadra di altri quattro giocatori reali. Lo scopo dell’Antagonista è semplicemente ostacolare i quattro “buoni”, impedendo loro di ottenere gli obiettivi della propria missione.

Altre tre campagne saranno rilasciate a intervalli regolari: Wardog Fury, Hades Betrayal e Council’s Apocalypse. Ogni campagna includerà una nuova storia parallela, aggiungendo nuovi personaggi e offrendo un valore eccezionale. Grazie alle storie parallele, i giocatori potranno partecipare a ciascuna campagna in qualsiasi momento, senza perdersi nulla della trama, ma soprattutto senza dover giocare le campagne in un determinato ordine.

L’annuncio è accompagnato da un nuovo trailer del gioco dedicato alla campagna Alien Myths: ve lo mostriamo di seguito.

MX Video – Raiders of The Broken Planet

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Recensione – Broken Age

Il Gioco

Broken Age è un’avventura punta e clicca di stampo classico, che ci prende per mano e ci riporta al tempo in cui Lucas Arts sfornava anno dopo anno quelle che sarebbero divenute intramontabili icone videoludiche, come Guybrush Threepwood e Manny Calavera, che fortunatamente i più giovani di voi lettori possono avere ancora oggi il piacere di conoscere e apprezzare, mediante le trasposizioni in alta definizione delle avventure punta e clicca dei tempi d’oro dell’industria. Broken Age appartiene proprio a quell’universo videoludico remoto che oggi torna a vivere grazie a progetti indipendenti finanziati mediante crowdfunding, come in questo caso, in cui Double Fine ha raccolto una più che generosa somma di denaro dai backers di tutto il mondo, avviando così lo sviluppo del titolo. Del resto c’era da aspettarselo, soprattutto quando il creative director del gioco è Tim Schafer che per anni ci ha deliziato con le sue geniali creazioni videoludiche.

Broken Age ci racconta due storie, apparentemente scollegate tra loro, che vedono come denominatore comune due adolescenti: Shay e Vella. Shay è un ragazzo che vive sulla Nostranavis, un’astronave ideata per dare il via all’Operazione Dandelion, progetto spaziale che ha visto pochi fortunati lasciare per sempre il pianeta Loruna ormai privo di risorse e vagare nello spazio al fine di trovare nuovi satelliti floridi da popolare. Shay è condannato a un’esistenza monotona e del tutto priva di pericoli, costantemente vigilato dall’occhio dell’intelligenza artificiale della Nostranavis, che mediante le sembianze della mamma Hope e il papà Ray (nomi che scopriremo essere un omaggio ai genitori dello stesso Tim Schafer) gli impediscono di mettersi in qualsiasi tipo di pericolo o di farsi del male. Il ragazzo passa quindi le sue giornate scandite dai pasti comandati, coccolato e trattato alla stregua di un poppante, giocando alle imprese di un capitano spaziale e prendendo parte a finte missioni di salvataggio di stucchevoli pupazzi di pezza, che annoierebbero persino un bambino di pochi anni. Tutto cambia però quando Shay decide di dare un taglio alla routine della sua vita e, mandando a monte l’ennesima finta missione di salvataggio, finisce in una zona remota della nave dove conosce Marek, un improbabile clandestino della Nostranavis travestito da lupo. Grazie a Marek il ragazzo avrà finalmente la possibilità di vivere una pericolosa avventura, dilettandosi nella ricerca e nel salvataggio di alcune creature in pericolo sparse per la galassia, cosa che lo spingerà anche ad aggirare le severissime misure di sicurezza della nave spaziale per spingersi verso pianeti pericolosi.

Parlando di creature in pericolo non si può non raccontare la storia di Vella, l’altra protagonista del gioco. Fornaia adolescente di Dulcia, un ridente paesello rinomato per i suoi dolci tipici, è purtroppo condannata ad un infausto destino: infatti Vella è stata scelta come vittima sacrificale per placare l’ira di Mog Chotra, una enorme divinità aliena che ogni quattordici anni compare per nutrirsi di giovani donne. La famiglia di Vella reputa questo un grande onore per la loro primogenita, anche se Vella non è dello stesso parere: non solo perché non vuole diventare il pranzo di un mostro gigante, ma anche perché vorrebbe vedere insorgere la sua gente contro Mog Chotra per spezzare questa assurda catena di sacrifici umani. L’unico membro della famiglia a spalleggiarla è suo nonno, ex cacciatore battagliero ma ormai anziano tremolante e vittima della demenza senile. Dopo essere stata celebrata a dovere dalla sua famiglia, comincia per Vella la cerimonia del Banchetto delle Fanciulle, in cui le prescelte del villaggio si agghindano e si circondano da ogni tipo di leccornìa per essere mangiate dal mostruoso alieno tentacolare sotto gli occhi fieri di parenti e amici. Con un po’ di strategia e fortuna, Vella riesce a scampare alla sua fine ingloriosa e grazie ad un grosso pennuto preso al lazo, vola via verso un destino migliore, ma soprattutto verso un’avventura che le farà incontrare tante persone nuove e le farà scoprire cosa si nasconde dietro al mito di Mog Chotra.

Molto altro ci sarebbe da raccontare sulla trama di Broken Age, ma fate i bravi e accontentatevi solo di questa premessa per evitare di leggere spoiler indesiderati. Vi basti sapere che in questo titolo nulla è come sembra e che le due storie di Shay e Vella, in apparenza assolutamente sconnesse tra loro, hanno molto più in comune di quello che possiate immaginare. Il vero punto di rottura della trama avviene alla fine del primo dei due atti, che ha visto i giocatori PC attendere più di un anno per scoprire le sorti dell’avventura e dei suoi protagonisti. Fortunatamente gli utenti console hanno il privilegio di giocarsi questo titolo dall’inizio alla fine senza attese, godendo della bellezza del suo stile grafico bidimensionale ricco di colori acquerello, capace di rendere le immagini quasi dei dipinti in movimento.

Il gameplay rievoca il tipico stile del genere punta e clicca, proponendo un interfaccia essenziale composta da un menu a comparsa, richiamabile attraverso la pressione del tasto triangolo, che ci permetterà di esaminare, utilizzare o combinare tra loro gli oggetti in nostro possesso. Nel suddetto menu avremo anche la possibilità di passare da una storia all’altra impersonando Shay o Vella ogni qual volta lo desideriamo durante la partita. Sullo schermo c’è anche l’immancabile cursore, governabile con l’analogico sinistro, che ci permetterà di interagire con gli elementi dello scenario.

Chi volesse scampare alle fasi di pixel hunting, potrà invece manovrare il cursore mediante la levetta analogica destra: in questo modo si potrà navigare lo scenario col cursore più velocemente passando da un elemento interattivo all’altro. La curva di apprendimento del gioco è molto ben realizzata, gli enigmi basati sulla combinazione di oggetti sono divertenti e richiedono concentrazione e immaginazione per essere portati a termine. Nonostante questo sappiate che le combinazioni tra i vari oggetti sono per lo più logiche e contestuali alle situazioni, per cui non aspettatevi gli astrusi abbinamenti tipo “usa il pollo di gomma con carrucola” celebri di Monkey Island. Inutile aggiungere che anche la scrittura è ben realizzata, seppure non memorabile, ma comunque intrisa dell’ironia e del citazionismo tipico di Schafer, che non risparmia battute e frecciatine durante i siparietti tra i personaggi, anche se lo fa più moderatamente rispetto a quanto ci hanno abituato i capisaldi videoludici del passato.

Per questa ragione Broken Age offre delle tinte più mature rispetto alle altre opere di Double Fine, pur restando sempre un prodotto leggero e sopra le righe, vittima purtroppo anche di qualche sporadica caduta di stile che talvolta annoia e rasenta la frustrazione, specie nelle fasi di backtracking. Ennesimo pregio del titolo è il suo doppiaggio, realizzato da un cast di attori americani del calibro di Elijah Wood, Jack Black e Will Weaton.

Per quanto riguarda la localizzazione italiana, troviamo i sottotitoli e un gran lavoro di traduzione svolto sui cartelli e su tutto ciò che è possibile leggere all’interno degli ambienti del gioco. Una nota di merito va fatta anche alla colonna sonora, composta dai brani di Peter McConnell, compositore di numerosi titoli targati Lucas Arts e Double Fine, e da un sound design ricco di effetti sonori buffi e grezzi che rendono l’esperienza ancora più surreale. Le due storie di ribellione e di cambiamento di Shay e Vella ci terranno occupati all’incirca per 4-5 ore di gioco.

Amore

Un punta e clicca vecchia scuola

Broken Age è un gioco per tutti, ma parla al cuore dei videogiocatori d’altri tempi e agli orfani delle indimenticabili avventure targate Lucas Arts. Tim Schafer e il suo team Double Fine sono riusciti nel faticoso intento di rievocare in grande stile un genere videoludico e narrativo quasi dimenticati, dando vita ad un’avventura grafica intrisa della simpatia e della tipica ironia dei punta e clicca del passato.

Comparto artistico

– Il gioco ha uno stile bidimensionale unico e molto accattivante, coloratissimo di tinte acquerello. La ricchezza di dettaglio degli scenari e il peculiare character design dei personaggi rendono il tutto una sorta di dipinto in movimento piacevole da guardare.

Enigmi e curva di apprendimento

– La curva di apprendimento degli enigmi del gioco è ben bilanciata. Forse tra le due storie, quella che vede protagonista Shay è meno ricca di rompicapi rispetto all’avventura di Vella che si arricchisce anche di enigmi che prevedono di fare delle scelte con il giusto tempismo.

Odio

Scrittura non sempre brillante

– Per quanto Broken Age offra una buona sceneggiatura, la struttura narrativa non risulta sempre all’altezza, proponendo di tanto in tanto sezioni di backtracking un po’ noiose e passaggi leggermente frustranti, introducendo personaggi o situazioni privi di reale mordente ai fini della storia. Probabilmente questo fattore è imputabile alla scissione in due parti del gioco, rilasciate a più di un anno di distanza.

Tiriamo le somme

Broken Age è un titolo che ci fa rivivere le atmosfere tipiche dei tempi d’oro del genere videoludico punta e clicca. Il gioco propone un piacevolissimo stile grafico e presenta una buona scrittura, seppur non esente da sporadici momenti di noia e marginali falle di sceneggiatura, probabilmente figlie di una produzione interrotta tra il rilascio e l’altro dei due atti di gioco. Nonostante tutto, quella vecchia volpe di Tim Schafer riesce a sfornare anche stavolta un titolo in chiave vecchia scuola, che grazie all’indiscutibile originalità di un impianto tecnico e artistico mette d’accordo tutti, anche i più esigenti videogiocatori orfani di Monkey Island. Probabilmente Broken Age non sarà ricordato come una pietra miliare videoludica dalle generazioni future, ma si sentiva davvero la mancanza di un’avventura punta e clicca simpatica e divertente come questa, e se siete appassionati del genere non potete mancarlo per nessun motivo. Signor Schafer, i miei rispetti.MondoXbox.com

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L’avventura di Double Fine Broken Age è da oggi disponibile su Xbox One

Double Fine Productions ha annunciato che la splendida avventura grafica Broken Age è disponibile da oggi anche su Xbox One, dopo essere stata già pubblicata su PS4 e PC. Broken Age narra la storia di Vella Tartine e Shay Volta, due adolescenti che si trovano in situazioni stranamente simili anche se vivono in mondi radicalmente diversi.

I giocatori possono passare liberamente da una storia all’altra, aiutandoli a prendere il controllo delle loro vite, e ad affrontare le inaspettate avventure che seguono.

Il gioco è acquistabile al prezzo di 19,99€ e richiede 2,34 GB.

Di seguito potete ammirare un set d’immagini in cui potete farvi un’idea dello stile grafico di Broken Age: buona visione!

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Ecco il primo videodiario di MercurySteam per Raiders of the Broken Planet

Ecco il primo videodiario di MercurySteam per Raiders of the Broken Planet
Capiamoci qualcosa di più su questo Raiders of the Broken Planet. Annunciato circa un anno fa, siamo ormai in attesa di vedere la versione definitiva di Raiders of the Broken Planet, e gli sviluppatori MercurySteam ci raccontano qualcosa di più preciso al riguardo in questo nuovo videodiario. Si tratta di un gioco multiplayer con struttura asimmetrica per PC, PlayStation 4 e Xbox One, caratterizzato da un’ambientazione fantascientifica. Vengono messi in scena combattimenti tra Raider e invasori che mettono a ferro e fuoco un pianeta nella costellazione della Lira, dove una sostanza chiamata Aleph ha scatenato continue guerre per il suo …
Multiplayer.it

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Raiders of the Broken Planet – provato in Beta

Gli spagnoli MercurySteam, autori tra le altre cose dell’ottimo Castlevania: Lords of Shadow, si preparano a portare qualcosa di totalmente nuovo in campo: l’action game sci-fi Raiders of The Broken Planet, la cui storia procede attraverso match online dove possiamo decidere di impersonare uno dei quattro eroi o l’unico cattivo. L’abbiamo provato durante la recente Closed Beta, ed eccovi quindi le nostre prime impressioni.
Raiders of The Broken Planet si presenta come un gioco d’azione in terza persona online, caratterizzato da un multiplayer asimmetrico dove elementi di gameplay stealth e sparatutto si miscelano a combattimenti corpo a corpo e classi alla Overwatch. Un mix bizzarro che la Closed Beta avvenuta lo scorso weekend ci ha permesso di provare con mano. La prima cosa da capire era com’è strutturato il gioco: il titolo di MercurySteam ci propone una campagna (in realtà la prima di un set che saranno rilasciate nel corso del tempo) affrontabile sia in solitaria (non presente nella Beta) che in un particolare multiplayer asimmetrico 4 contro 1. Qui i giocatori possono scegliere una classe (alcune delle quali bloccate in base alla storia narrata nelle missioni), personalizzarla nell’equipaggiamento e potenziarla con un sistema di carte, per poi buttarsi nell’azione seguendo una serie di obiettivi: difendere una postazione, eliminare tutti i nemici e così via. Questo se si sceglie di impersonare uno degli eroi. Già, perché Raiders of The Broken Planet ci permette anche di impersonare l'”Antagonista”, il cattivone della storia, che accompagnato da truppe guidate dall’IA dovrà cercare di mettere i bastoni tra le ruote ai giocatori.

Il gameplay del gioco sembra prendere elementi da diversi titoli per offrire un mix a dir poco unico, con diverse caratteristiche innovative. La meccanica di base è quella di uno sparatutto su copertura in terza persona alla Gears of War, con il personaggio che va automaticamente sotto copertura qualora ci avviciniamo ad un riparo. Ma i ripari non servono solo per ripararci dai colpi nemici: sono utili anche per nasconderci e muoverci di soppiatto così da aggirare i nemici, introducendo una importante componente stealth. Qui entrano in gioco le meccaniche di combattimento: da una parte abbiamo delle sezioni di sparatoria abbastanza standard, dove si punta e spara l’arma (che a seconda della classe può essere un mitra, un fucile a pompa, una pistola, un fucile da cecchino e così via), e dall’altra un inusuale sistema di combattimenti corpo a corpo.

Le armi da fuoco sono infatti efficaci, ma è solo imparando ad usare al meglio il sistema di combattimenti ravvicinati che sapremo davvero dominare le arene di Raiders of The Broken Planet: i maggiori successi si ottengono infatti quando riusciamo a sgattaiolare alle spalle di un nemico ignaro per poi farlo fuori con pochi colpi – o addirittura uno – ben assestato. Il sistema di combattimento ci permette di sferrare dei colpi diretti dei quali bastano 3-4 ripetizioni per abbattere un nemico, il quale può però schivare e contrattaccare. C’è poi la possibilità di utilizzare dei colpi caricati, chiamati “Lotta”, che ci permettono di afferrare ed eliminare istantaneamente un nemico, a meno che questo non contrattacchi velocemente con un colpo standard lasciandoci sguarniti e facendoci fuori in men che non si dica. Il tutto si gioca quindi sulla nostra bravura di schivare e contrattaccare al meglio! Peraltro, eliminare il nemico con un colpo caricato permette spesso al giocatore di acquisire delle sfere di energia, spendibili poi su obiettivi specifici o per potenziare le proprie statistiche.

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MX Video – Raiders of The Broken Planet

E proprio i potenziamenti sono un’altra parte importante del gameplay. Arrivando al massimo livello, infatti, le carte che abbiamo scelto all’inizio della partita (che per esempio aumentano la vita o la potenza dei colpi) si dotano di effetti ulteriori, rendendoci così più potenti fino al prossimo respawn: in pratica una versione meno invasiva delle killstreak, anche perché bisogna esporsi nel corpo a corpo per ottenere questi potenziamenti. Ogni classe ha inoltre un potere specifico che sfrutta l’energia acquisita: che sia un teletrasporto o un jetpack, bisogna dosare bene anche qui le forze e tenere bene conto del cooldown.

Ogni volta che ricorriamo a poteri speciali come i colpi caricati, però, i nemici (se giochiamo nei panni dell’Antagonista) o il nemico (se interpretiamo gli eroi) saranno in grado di vedere la nostra posizione attraverso le pareti, come con una sorta di visione a raggi X, potendoci così raggiungere magari di soppiatto per farci fuori. E qualora giochiate nei panni degli eroi, anche se il giocatore Antagonista non dovesse accorgersi di ciò state pur certi che l’IA vi starà addosso in tempo zero non appena attivate i vostri poteri speciali; un buon modo anche per attrarli in una trappola, perché no. Dobbiamo quindi mettere in campo tutte queste capacità per battere orde di nemici dell’IA, molti dei quali potenziati a loro volta, in missioni che ci vedono perseguire obiettivi diversi spostandoci anche di location di round in round.

Qualora il giocatore decida di interpretare l’Antagonista, possono uscir fuori delle sfide davvero notevoli tra attacchi, schivate, poteri speciali e sparatorie mentre ovviamente tutto il team nemico cerca di coordinarsi per farci fuori. Mentre la squadra di eroi ha degli obiettivi da seguire, il cattivone invece ha come scopo impedirgli di raggiungerli e cercare di far fuori tutto il team: ogni squadra ha infatti a disposizione un numero prefissato di respawn, prima di entrare in un periodo di circa un minuto di “morte permanente” durante il quale, se l’Antagonista riesce a far fuori tutti i membri, ha vinto il match. Se non ci riesce, però, il team ottiene nuovamente il pieno di respawn e si continua a combattere. Alla fine del match, comunque vada, tutti guadagnano soldi e risorse spendibili poi sui potenziamenti delle varie classi, ma soltanto i vincitori otterranno equipaggiamenti unici come armi speciali.

Lo sviluppo dei personaggi (che come look si vanno ad inserire nello stile post-apocalittico “folle” alla Borderlands) è poi alla base del progresso e del miglioramento a lungo termine. Equipaggiamenti speciali, modifiche cosmetiche ma anche le già citate carte che vanno a dare poteri o statistiche particolari ai personaggi, rendendo le battaglie più varie. Nella Beta erano presenti poche missioni, ma speriamo che la varietà e la quantità di queste siano tali nel gioco completo da non pesare qualora si decida di rifarle alla ricerca di equipaggiamenti migliori, onde evitare di entrare nel loop che Destiny ebbe al lancio dove si ripetevano fino alla nausea sempre le stesse cose.

Insomma, il nuovo titolo di MercurySteam mostra di avere molto stile e presenta delle premesse intriganti, con idee piuttosto originali ed un mix decisamente inusuale di elementi di gioco che vanno dallo sparatutto allo stealth al picchiaduro. Qualche dubbio permane: questo gameplay saprà appassionare sulla lunga distanza? Le missioni sapranno diversificarsi abbastanza da non risultare noiose? MercurySteam riuscirà a far uscire contenuti di qualità con la frequenza necessaria? Quanto abbiamo visto di Raiders of The Broken Planet è comunque per ora decisamente interessante: continuate a seguirci per avere altre informazioni al riguardo nei mesi a venire!

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MercurySteam torna a parlare di Raiders of The Broken Planet: gameplay multiplayer, info e Beta

Sono passati un po’ di mesi da quando avevamo avuto notizie di Raiders of The Broken Planet, l’action-shooter degli spagnoli MercurySteam basato su campagne a rilascio episodico giocabili sia in singolo che in modalità multiplayer asincrono, 4 contro 1. Oggi lo studio iberico ci aggiorna sul titolo rilasciando nuove informazioni, annunciando una Closed Beta e mostrandoci un nuovo trailer dedicato al comparto multiplayer.

Iniziamo con la Beta: un primo test chiuso avrà luogo sabato 13 e domenica 14 maggio su tutte le piattaforme, Xbox One compresa: per provare ad essere selezionati vi basterà compilare la form in questa pagina.

Riguardo al gioco vero e proprio, invece, gli sviluppatori hanno rilasciato i primi dettagli delle quattro campagne che arriveranno episodicamente nel 2017, tutte giocabili sia in single player che in multiplayer sfruttando il particolare gameplay che combina combattimenti in mischia e azione sparatutto basata sulle coperture. La prima campagna rilasciata, con la quale verrà lanciato il gioco nel corso del 2017, si chiamerà Alien Myths, ed a questa seguiranno poi le tre campagne Wardog Fury, Hades Betrayal e Council Apocalypse. Ciascuna di queste sarà basata su una storia parallela e potranno essere affrontate in qualsiasi ordine, offrendo nuove missioni, personaggi e tantissimi contenuti che andranno ad ampliare l’universo fantascientifico e in costante evoluzione di Raiders of The Broken Planet.

Vi lasciamo ora al trailer, accompagnato da un set d’immagini, dedicato specificamente al multiplayer asimmetrico del gioco nel quale possiamo osservare alcune brevi sequenze di gameplay. Buona visione!

MX Video – Raiders of The Broken Planet

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Il PEGI rivela la versione Xbox One di Broken Age

Nell’aprile 2015 lo studio Double Fine rilasciò la nuova avventura punta e clicca di Tim Schafer, Broken Age, che raccontava le vicende di due ragazzi in mondi molto distanti l’uno dall’altro; il gioco, artisticamente molto interessante, uscì però solo su PC e PS4, ma sembra ora che a breve potranno giocarlo anche gli utenti Xbox One.

Il PEGI, l’ente europeo di classificazione dei videogiochi, ha infatti pubblicato oggi il rating della versione Xbox One del gioco, rivelando di fatto che questa è in arrivo sulle nostre console.

In genere non passa molto tempo dal rating alla pubblicazione dei giochi stessi, quindi non dovrebbe mancare molto: attendiamo l’annuncio ufficiale!

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Guida a Broken Age

La guida a Broken Age è divisa in due sezioni, una per Shay e l’altra per Vella.
Clicka su un personaggio per leggere la guida relativa alla sua sezione o clicka sui capitoli per leggere la guida relativa al capitolo.

Vella

Vella

Shay

Shay

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