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Recensione – Farming Simulator 17: Platinum Edition

copertina

Dopo l’uscita di fine 2016, il simulatore agricolo più famoso al mondo torna ora con Farming Simulator 17: Platinum Edition, consegnandoci un pacchetto completo di tutte le espansioni uscite finora, una nuova ambientazione ed il supporto alle mod anche su console. L’abbiamo provato per voi: eccovi il nostro parere.

Il Gioco

Come immaginerete, passare ore e ore con il pad in mano a gestire campi, trattori e fattorie può sembrare quantomeno inusuale se non del tutto insensato, quindi dove sta la soddisfazione nel giocare ad un titolo come Farming Simulator? Il titolo di Giants Software cerca di risolvere questo dilemma con il senso di soddisfazione ed appagamento che verrà poi al momento di raccogliere i frutti del nostro duro lavoro di contadini, e lo fa proponendoci una delle simulazioni più interessanti e solide tra quelle disponibili sul mercato, migliorata ora in questo Farming Simulator 17: Platinum Edition con l’aggiunta di numerosi contenuti, dalle macchine agricole sempre più potenti e tecnologiche all’introduzione di nuovi tipi di raccolto, nuovi animali da allevare ed una nuova fattoria ambientata in Sud America.

Partiamo però dalle caratteristiche del gioco base, che potreste non aver giocato prima di questa Platinum Edition: uscito a fine 2016, il gioco non rappresenta una completa rivoluzione rispetto all’edizione precedente, ma i miglioramenti sono stati tali e tanti che, pur avendo tra le mani un prodotto dall’aspetto e dall’impostazione familiare, siamo in presenza di un qualcosa di davvero diverso. Appena avviato il gioco ci troviamo di fronte ad una schermata con il nostro campo brullo ed incolto, con l’aratro pronto per la prima semina, ed è quindi ora di rimboccarsi le maniche. Le attività da portare a termine sono tantissime e richiedono tutte l’impiego di veicoli, rimorchi, attrezzature specifiche, aratri e trattori, il tutto utile a conferire un grande senso di profondità al titolo.

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MX Video – Farming Simulator 17: Platinum Edition

Gli attrezzi ed i veicoli raggiungono in questa edizione del gioco il numero di circa 250 distribuiti tra circa 70 produttori, e richiedono comunque un po’ di pratica per essere padroneggiati. La varietà di macchine ed attrezzi è davvero vasta, e si va da trattori molto piccoli e maneggevoli (anche se poco utili negli spazi ampi) fino ad arrivare ai cingolati o trattori a ruote doppie per le distese più ampie. Allo stesso tempo, considerate le nostre esigenze di trasporto delle materie prime prodotte, vi è anche ampia disponibilità di furgoni, furgoncini e camion con e senza rimorchio, fino ad arrivare al top rappresentato da treni in grado di trasportare grandi quantità di legname e bestiame. A questo punto però la domanda sorge spontanea: come fare a dotarsi di tanta tecnologia agricola? Ovviamente si tratta di macchinari molto costosi ed è impossibile permetterseli tutti, soprattutto se agli inizi: il gioco introduce quindi la possibilità di noleggiare a buon prezzo veicoli ed attrezzature, con i costi che ovviamente salgono all’aumentare del periodo di noleggio.

Il punto focale dell’esperienza di gioco di Farming Simulator 17: Platinum Edition è comunque, la Carriera, che ci pone l’obiettivo di diventare un ricco possidente virtuale ma, e qui arriviamo ad un’altra novità del gioco, ci permette anche di fare il colono, ossia lavorare per conto terzi, alle dipendenze del latifondista di turno. Infatti come quando, giocando nei panni del ricco possidente terriero, possiamo delegare ad un bracciante la dura attività nei campi, allo stesso modo possiamo metterci a disposizione di un proprietario terriero. Sia che decidiate di fare il padrone, sia che abbiate voglia di mettervi al servizio di qualcuno, il fine ultimo è sempre lo stesso: crescere sempre di più in termini di possedimenti terrieri, aggiungendo magari piante di girasole e coltivazioni di soia, ed ampliare gli allevamenti di bestiame (ovini e suini in primo luogo). Per vedere da vicino i dettagli di un appezzamento di terreno e la relativa richiesta di lavoro, basta avvicinarsi al cerchio di colore blu presente al bordo del campo e ci verrà evidenziato il tipo di lavoro richiesto con la paga ed il tempo richiesto per terminarlo. In definitiva, questa variante del gioco nei panni di un lavoratore dipendente assomiglia ad una serie di sfide da affrontare in sequenza assolutamente random, in base ai gusti personali del giocatore.

Ma come funzionano i comandi una volta scesi sul “campo” di gioco? Decisamente bene: l’interfaccia risulta essere funzionale e semplice da padroneggiare, i tasti dorsali consentono l’accesso alle diverse funzioni dei veicoli mentre le levette analogiche ne consentono lo spostamento, ed i consueti tasti d’azione permettono di utilizzare le diverse caratteristiche dei mezzi a disposizione (come, ad esempio, la gestione delle lame trebbiatrici). Graficamente il gioco evidenzia un netto miglioramento rispetto all’edizione 2015, con il risultato di evidenziare una maggiore pulizia delle textures ed un miglioramento globale anche degli ambienti rurali e degli elementi di contorno; si tratta pur sempre di un titolo che non ha l’obiettivo di far gridare al miracolo in termini di grafica, ma che deve mettere quest’ultima al servizio delle dinamiche e del contesto di gioco: e qui possiamo affermare che l’obiettivo è stato abbondantemente centrato.

Amore

Com’è bello noleggiar…

– L’idea del noleggio è una trovata davvero intelligente in quanto consente, in primis, di poter sperimentare praticamente tutto (o quasi) quello che il gioco ha da offrirci nonostante si parta da un livello “terra terra” (parlando di contadini la definizione calza a pennello). Il vantaggio fondamentale risiede proprio nel fatto di poter ottimizzare i propri ricavi minimizzando il rischio di perdite eccessivo nel rapporto investimenti/ricavi e non gettare alle ortiche i frutti del nostro duro lavoro. Quest’aspetto, decisamente innovativo, rende tutta l’esperienza di gioco estremamente dinamica e pienamente godibile anche dal giocatore occasionale il quale, magari, si avvicina ad un gioco manageriale con qualche titubanza. La possibilità di noleggiare attrezzature e veicola comporta, inoltre, il fatto di poter gestire con maggiore leggerezza una curva di apprendimento estremamente lenta.

Dal lato della manovalanza

– Ottima anche la novità di poter girovagare nella mappa di gioco ed analizzare le richieste che arrivano da altri proprietari terrieri, i quali contratteranno i nostri servigi e li ricompenseranno in moneta sonante che può essere re-investita o messa da parte nella nostra cassaforte. Il lato vincente del lavoro da dipendente sta innanzitutto nella diversità dell’esperienza di gioco, permettendoci di sperimentare via via compiti sempre diversi tra loro: dalla semina alla mietitura nulla sarà mai banale e scontato.

Un’ottima guida

– Il gioco è provvisto di un tutorial davvero completo, in grado di prestare soccorso ai neofiti sviluppando compiti diversi per aiutare i giocatori nel prendere dimestichezza con veicoli ed utensili spesso non troppo immediati nella loro maneggevolezza. Servirà comunque del tempo per padroneggiare a fondo i comandi del gioco, ma se assimilerete bene le basi grazie all’ottimo tutorial, raccoglierete grandi soddisfazioni.

Le mod

– Una delle novità introdotte da questa Platinum Edition è il supporto alle mod anche su console, così come già avveniva su PC. Si tratta di una feature in grado di garantire una longevità quasi infinita al titolo, senza però mai stravolgerne il concept originale. Tra le mod disponibili ne ho trovate alcune che ci permettono di impersonare un contadino mormone oppure un pastore della steppa, e vi assicuro che il divertimento è assolutamente garantito grazie alla fantasia degli stessi utenti.

Odio

Ancora un po’ troppo “natura morta”

– Pur trovandoci in presenza di un’esperienza di gioco molto elaborata e completa, il mondo di gioco è ancora pervaso da un certo (seppur lieve) grado di staticità. Una grave mancanza continua ad essere quella costituita dall’impossibilità di interagire con i personaggi non giocanti che si incontrano girovagando per la mappa.

Sonoro imbarazzante

– Siamo d’accordo che siamo di fronte ad una tipologia di giochi che badano poco ai “fronzoli”, ma la mancanza di effetti naturali (il rumore dell’acqua, piuttosto che il cinguettio degli uccelli) risulta essere davvero pesante in un titolo dedicato al mondo agricolo. Lo stesso dicasi per la totale assenza di interazione vocale tra i personaggi che animano lo scenario di gioco.

Un online poco social

– Sebbene la possibilità di entrare nei mondi altrui sia assolutamente da apprezzare, è anche vero che entrare a in una delle partite casuali tra quelle proposte non è ottimale. Molto meglio avere a che fare con amici fidati, con i quali creare dei veri e propri lavori gruppi di lavoro.

Tiriamo le somme

Farming Simulator 17: Platinum Edition si conferma come il re indiscusso delle simulazioni agricole, con una serie di interessanti novità in un contesto di gioco ormai ben rodato e con la piacevole aggiunta delle mod, in grado di aumentare a dismisura la longevità di gioco. Gli unici elementi in grado di frenare l’acquisto da parte dei potenziali nuovi adepti sono costituiti dal ritmo di gioco, sempre piuttosto lento, e da un’interfaccia che, nei primi momenti di gioco, potrebbe risultare un po’ macchinosa. 8.5 MondoXbox.com

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Vacation Simulator annunciato per PlayStation VR, Oculus Rift e Vive

Vacation Simulator annunciato per PlayStation VR, Oculus Rift e Vive
Un simulatore di vacanza dopo Job Simulator. In occasione dei Game Awards 2017, il team Owlchemy Labs ha annunciato Vacation Simulator, un titolo sviluppato appositamente per i visori a realtà virtuale. Si tratta di prendere parte a varie attività in un’ambientazione tropicale a assolata, trasportando il concept del precedente titolo del team, ovvero Job Simulator, in un nuovo setting vacanziero. Il gioco si è presentato con un primo trailer all’evento di questa notte ed è previsto arrivare nel 2018 su PlayStation VR, Oculus Rift e HTC Vive.
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Euro Truck Simulator 2: lanciato il DLC dedicato all’Italia, che schizza in cima alla top 10 di Steam

Euro Truck Simulator 2: lanciato il DLC dedicato all'Italia, che schizza in cima alla top 10 di Steam
Euro Truck Simulator 2 continua a crescere. SCS Software ha pubblicato un nuovo DLC per la sua hit Euro Truck Simulator 2 per PC, DLC che ci rende particolarmente gioiosi perché è dedicato all’Italia, il posto dove teoricamente vive la maggior parte di voi lettori. “Italia” aggiunge al gioco: più 11.500 km di strade; diciannove città, incluse Roma, Napoli, Palermo e TERNI; dei nuovi elementi grafici che riproducono fedelmente alcuni paesaggi tipici della nostra nazione e molto altro, tra cui nuovi obiettivi da sbloccare. Da notare che il DLC è in seconda posizione nelle vendite su Steam, subito sotto al …
Multiplayer.it

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Un trailer di lancio ci ricorda dell’arrivo di Farming Simulator 17 Platinum Edition

Focus Home e Giants Software hanno rilasciato il trailer di lancio di Farming Simulator 17 Platinum Edition con cui ci ricordano che l’edizione del famoso simulatore agricolo che offre tutti i contenuti del gioco originale insieme a nuove caratteristiche, tra cui l’ambientazione sudamericana, è da oggi disponibile su Xbox One.

Non ci rimane quindi che lasciarvi al filmato completamente in italiano che ci mostra le principali caratteristiche di questa edizione Platinum di Farming Simulator 17: buona visione!

MX Video – Farming Simulator 17

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MondoXbox.com

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Farming Simulator 17 Platinum Edition è disponibile, ecco il trailer di lancio

Farming Simulator 17 Platinum Edition è disponibile, ecco il trailer di lancio
La versione totale di Farming Simulator 17. Dopo l’annuncio risalente a questa estate, arriva puntuale sul mercato Farming Simulator 17 Platinum Edition, versione estesa e completa del celebre simulatore agricolo di Giants e Focus Home. All’intero si trovano contenuti ulteriormente estesi: oltre 280 autentici mezzi e attrezzi agricoli di oltre 80 case produttrici, tra cui i marchi AGCO (Challenger, Fendt, Massey Ferguson o Valtra) e i nuovi marchi esclusivi dell’Edizione Platinum come Stara, TT, Randon, FMŻ e Gessner Industries. Presenti diversi tipi di prodotti tra cui girasoli, soia e canna da zucchero. Novità anche per quanto riguarda la gestione del …
Multiplayer.it

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Child of Eden, Goat Simulator e KoF Sky Stage sono da oggi retrocompatibili su Xbox One

Microsoft ha annunciato l’aggiunta di tre nuovi titoli Xbox 360 nel catalogo dei giochi retrocompatibili per Xbox One. Si tratta di Child of Eden, rythm-action game nato dalla mente di Tetsuya Mizuguchi, il folle titolo sandbox Goat Simulator ed infine lo sparatutto a scorrimento verticale di SNK Playmore, The King of Figthers: Skystage.

Se avete quindi questi giochi o volevate recuperarli, potrete ora giocarli anche su Xbox One!

MondoXbox.com

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Farming Simulator 17 Platinum Edition arriva il 14 novembre; trailer della Gamescom

Focus Home Interactive ha confermato che Farming Simulator 17 Platinum Edition sarà disponibile su Xbox One il 14 novembre. La nuova edizione del famoso simulatore agricolo offrirà tutti i contenuti del gioco originale insieme a nuove caratteristiche in parte svelate nel trailer della Gamescom, posto in calce alla notizia.

Il nuovo trailer ci presenta infatti la nuova ambientazione sudamericana, con il suo panorama autentico, la vegetazione unica e la rete ferroviaria che potremo utilizzare per trasportare le mandrie di mucche. Inoltre sarà implementata la coltivazione della canna da zucchero, che potrà essere raccolta con il un nuovo veicolo CASE IH A8800 MR. Vi lasciamo al video: buona visione!

MX Video – Farming Simulator 17

MondoXbox.com

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Recensione – Oh…Sir!! The Insult Simulator

Il Gioco

Prima di partire con la descrizione di questo singolare titolo, una nota piuttosto importante: Oh…Sir!! The Insult Simulator è completamente in inglese, e fa per altro uso di un inglese britannico con termini anche ricercati o arcaici. Per godersi il gioco può bastare anche una comprensione basilare della strutture delle frasi, ma per capire l’umorismo surreale del titolo e alcuni degli insulti più creativi serve avere una buona conoscenza dell’inglese, anche quello letterario.

Fatta questa doverosa premessa, passiamo al fulcro del gioco, che è basilarmente… una gara di insulti. Sia che giochiate contro l’IA o contro un amico in locale o online, Oh…Sir!! The Insult Simulator vede due bizzarri personaggi (inclusi personaggi noti come Lo Wang di Shadow Warrior, Serious Sam, ed il famoso autore H.P. Lovecraft) fronteggiarsi in una sfida a offese pesanti. I personaggi non hanno tra loro solo differenze estetiche e stilistiche, ma ognuno ha il suo modo unico di esprimersi, i sui insulti specifici ed anche debolezze a particolari tipi di insulti; volete ad esempio colpire particolarmente Lovecraft? Provate a dirgli che ha l’alito cattivo!

Ma non corriamo troppo: come si svolge una partita di Oh…Sir!! The Insult Simulator? I due sfidanti possono a turno pescare da un pool condiviso di una decina di parole, scegliendone una a testa ad ogni turno fino alla costruzione di una frase completa. Ogni personaggio ha inoltre due parole (o piccole frasi) che può usare solo lui, utilizzabile al posto di quelle del pool e rigenerabile una volta per round bevendo da una tazzina. Con queste regole in mente, sta ai giocatori creare frasi di senso compiuto e più offensive possibili mettendo insieme soggetti, oggetti e qualsiasi altra parola che possa servire per rendere il tutto sensato.

Con parole limitate e personaggi dotati di punti deboli, più che una sola gara a chi riesce a costruire l’insulto più fantasioso ed emotivamente doloroso, tutto questo diventa una costante battaglia scacchistica per accaparrarsi gli argomenti più letali all’avversario o quelli a cui si è sensibili (per evitare che il nostro avversario li usi contro di noi), ma anche per mettere mano per primi a congiunzioni importanti come “and”, che permettono al giocatore di concatenare più di un insulto. Arrivati alla fine del round, il gioco calcola l’ammontare di danno che ciascuno ha apportato al suo avversario utilizzando come fattori la lunghezza delle frasi, le parole più dannose per ognuno e così via.

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Recensione – Hunting Simulator

copertina

Dominato dai titoli Cabela’s durante la scorsa generazione, il genere dei simulatori di caccia era finora completamente assente sulle nuove console; i ragazzi di Neopica e Bigben Interactive arrivano quindi a colmare il vuoto con il loro Hunting Simulator, che promette di farci rivivere il brivido dell’arte venatoria seppur in forma virtuale. Eccovi la nostra recensione!

Il Gioco

Che piaccia o meno, la caccia è una di quelle attività che accompagnano l’uomo da quando ha guadagnato la posizione eretta fino ai giorni nostri, evolvendo nelle strategie e negli strumenti di pari passo con l’essere umano: dalla pietra scheggiata alla lancia, dall’arco al fucile, attraverso mille passaggi intermedi che hanno visto crescere in maniera sempre più marcata il vantaggio dell’uomo sull’animale. E se in passato l’ars venandi aveva come finalità unica ed intrinseca quella del sostentamento, ora il benessere ci concede il lusso di poterla vivere anche come un’attività sportiva o ricreativa; Hunting Simulator si propone di portare sulle nostre console questa attività, facendoci vivere il brivido dell’inseguimento della preda senza torcere un pelo o una piuma ad animale vivente.

Il gioco ci dà accesso alle tre modalità di gioco Campagna, Caccia Libera e Multiplayer; la prima ci vede svolgere una serie di missioni affidateci dal gioco, ognuna con obiettivi, prede ed ambientazioni diverse, mentre la Caccia Libera ci dà la possibilità di muovervi attraverso uno dei numerosi habitat presenti (andiamo dalle grandi foreste ed i canyon americani alla gelida Alaska, passando per le Highland scozzesi e le Alpi francesi) senza doverci preoccupare di completare obiettivi di sorta e con la possibilità di abbattere qualsiasi preda ci aggradi.

Il gioco presenta un gameplay con visuale in prima persona in tutto e per tutto simile ad un classico dei FPS sia nelle meccaniche che nei comandi, quindi ci si trova immediatamente a proprio agio nell’esplorazione. Nella fattispecie potremmo forzare un paragone con un FPS con componenti stealth, considerato l’approccio necessario per cogliere di sorpresa le nostre prede: i sensi degli animali selvatici sono infatti molto sviluppati, fattore che li avvantaggia non poco visto che possono sentirci o fiutarci spesso ancor prima che noi stessi ci accorgiamo della loro presenza, e questo ci costringerà a muoverci sempre molto lentamente, accucciati, cercando di generare il minor rumore possibile. Avanzare in posizione eretta ci consente di muoverci con maggiore rapidità, ma per contro i nostri passi saranno più facilmente percepibili dai nostri potenziali trofei a differenza della posizione accovacciata, che garantisce oltretutto una maggior mimetizzazione.

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MX Video – Hunting Simulator

Un ottimo sistema per individuare qualche bell’esemplare da aggiungere alla nostra collezione è quello di tendere a nostra volta l’orecchio prestando attenzione ai suoni ambientali: gli animali selvatici hanno infatti la tendenza a “comunicare” tra loro emettendo caratteristici richiami che con un po’ d’esperienza impareremo a riconoscere e ci consentiranno di capire, oltre alla posizione del nostro bersaglio, anche la sua specie di appartenenza. Hunting Simulator enfatizza parecchio questo aspetto, ponendo moltissima attenzione su un comparto audio che ricopre un ruolo di primo piano nelle dinamiche di gameplay.

Di grande aiuto risultano anche le tracce lasciate sul terreno dalle nostre prede: ispezionando gli escrementi che inevitabilmente gli animali abbandonano dietro di loro, potremo infatti capire in che direzione si stiano muovendo ed, analizzandone la “freschezza”, la distanza approssimativa. La conoscenza e la capacità di sfruttare le peculiari particolarità di ogni differente ambiente in cui ci muoviamo sono altresì fondamentali per una battuta di caccia di successo: inutile spiegare il vantaggio che potrebbe conferire guadagnare una posizione di tiro elevata, magari appostandosi su uno sperone roccioso che affacci su una valle, o mimetizzarsi in mezzo all’erba alta attendendo pazientemente il palesarsi di una preda.

E finalmente giunge il momento di tirare il grilletto. Aiutandoci magari con una delle ottiche di precisione a nostra disposizione, bisogna decidere che colpo mettere a segno ai danni della nostra ignara vittima: un colpo alla testa si traduce nella morte istantanea dell’animale (e conferisce un punteggio maggiore), ma certo non è un tiro banale da mettere a segno, ed un fallimento si tradurrà inevitabilmente nella fuga del bersaglio; un colpo ai polmoni di contro risulta molto più semplice, ma l’animale non morirà subito, trascinandosi agonizzante in giro per la regione per qualche tempo, costringendoci a seguirlo per non perderlo di vista. Fondamentale anche la scelta del calibro da utilizzare a seconda della differente preda: cercare di abbattere un massiccio montone od un orso con un’arma leggera è naturalmente sconsigliabile, così come centrare una lepre con un fucile da caccia particolarmente potente pregiudicherebbe il trofeo: è importante quindi imparare a conoscere le caratteristiche delle numerose armi messe a disposizione dagli sviluppatori, che annoverano, oltre a svariate tipologie di fucili, anche archi e balestre.

In definitiva l’esperienza di gioco di Hunting Simulator si riduce al reiterarsi di quanto descritto finora, in maniera libera oppure seguendo le missioni affidateci se siamo in modalità Campagan, e con la possibilità di organizzare battute di caccia assieme ad un massimo di altri tre amici scegliendo la modalità Multiplayer.

Amore

In giro per il mondo

– Il più grande pregio di Hunting Simulator è sicuramente quello di riuscire a riprodurre in maniera fedele e convincente numerosi ambienti naturali, molto diversi tra loro. Si spazia da zone alpine, contraddistinte da una ricca vegetazione di conifere, ripidi pendii ed impetuosi corsi d’acqua, ad aridi deserti bruciati dal sole, caratterizzati da vaste zone pianeggianti ed una flora molto più rada, passando per le fitte foreste mitteleuropee sino ad arrivare alle impervie distese ghiacciate sub-polari, dove mettere alla prova il nostro istinto predatorio ai danni delle altrettanto numerose specie animali presenti, che si tratti di ungulati, plantigradi, roditori o felini.

Il canto della natura

– Molto buono il lavoro svolto anche per quanto concerne la riproduzione del sonoro degli ambienti naturali: la sensazione di trovarsi in mezzo alla natura selvaggia è davvero palpabile, e più di una volta ho scambiato il cinguettio dei vari pennuti virtuali per quelli che quotidianamente svolazzano fuori casa. Ottimamente realizzate anche le campionature di vento, ruscelli, pioggia e di tutti i suoni che ci possono accompagnare durante la passeggiata in un bosco. Menzione speciale ai versi delle nostre prede, che rivestono un ruolo anche molto importante a livello di gameplay, dato che grazie ad essi possiamo capire l’ubicazione di un determinato animale.

Odio

Come pesci in un barile

– Vivendo sull’arco alpino, mi capita piuttosto spesso di effettuare lunghe escursioni nella natura, in fasce orarie che vanno dall’alba al tramonto e spesso in zone scarsamente battute dalla maggior parte delle persone. Capita quindi piuttosto frequentemente di imbattersi nella fauna locale: lepri, cervi, caprioli, camosci e via discorrendo, ma la concentrazione di animali in Hunting Simulator è veramente eccessiva. Già nella mia prima sessione di caccia libera, quando dovevo ancora familiarizzare col gioco, mi sono portato a casa, senza peraltro grossi sforzi, la bellezza di una quindicina di cervi, dieci cervi-mulo, una dozzina di coguari e qualche volpe: praticamente una strage. Ora, capisco che sarebbe stato frustrante inserire un troppo esiguo numero di capi in ogni mappa, costringendoci a lunghi e tediosi appostamenti, ma così è si è esagerato nel senso opposto, tanto da far risultare inutile l’ispezione delle varie tracce lasciate dalle prede e far perdere totalmente il gusto per la conquista di un trofeo. Sembra di cacciare in uno zoo.

Braccati dalla noia

– Cammina, individua, abbatti e reclama la preda. Quattro semplici azioni che verranno ripetute senza soluzione di continuità nel corso di tutto il tempo di gioco. Ben inteso: nessuno si aspettava un gioco frenetico, veloce o adrenalinico, al contrario. Il problema è che in Hunting Simulator viene presto a mancare un vero motivo per spingere giocare. Mi sarei aspettato, ad esempio, una sorta di statistica che tenesse conto di quanti e quali animali ho abbattuto, del loro peso, magari della loro rarità, questo avrebbe sicuramente giovato: in fondo la bellezza del trofeo è motivo di vanto per ogni cacciatore. Invece il tutto si riduce ad un mero punteggio globale assegnato a fine battuta, assegnato in base alla precisione dei colpi e alla distanza del bersaglio, una valutazione in ogni caso poco stimolante. Ed ho trovato la modalità Campagna ben poco interessante: in pratica per ogni singola area geografica ci vengono assegnati una serie di compiti che consistono nell’abbattimento di una determinata preda entro un certo tempo, abbattuta la quale si ritorna nel menu principale del gioco per selezionare la missione successiva; non un abbozzo di trama, non un incentivo reale che spinga a giocare fino in fondo in questa modalità, se non quello di sbloccare nuove aree di caccia, armi ed oggetti vari.

Panorami deludenti

– Brutte notizie purtroppo arrivano anche dal comparto grafico di Hunting Simulator. Ad una varietà di ambientazioni e ad una riproduzione piuttosto fedele e convincente delle stesse non si accompagna infatti una altrettanto certosina realizzazione tecnica. Il gioco presenta delle imperfezioni grafiche molto evidenti, prima tra tutte un fastidioso ed accentuatissimo fenomeno di pop-up che causa la comparsa a brevissima distanza di texture (peraltro piuttosto scarse), nel migliore dei casi, ma a volte addirittura di interi poligoni che compongono formazioni rocciose od alberi. Stessa realizzazione approssimativa anche per quanto riguarda le animazioni dei vari animali, che appaiono legnose e poco naturali.

Istinti sopiti

– Niente di buono neppure sul fronte dell’intelligenza artificiale. Fin troppo spesso ho trovato molto poco convincente il comportamento degli animali, in particolare in occasione di alcuni tiri falliti: sparare, vedere il colpo mancare di poco il bersaglio ma constatare che quest’ultimo se ne resta tranquillamente fermo a brucare l’erbetta, ignorando completamente il rumore generato dallo sparo, lascia a dir poco interdetti ed assesta un ulteriore colpo ad un prodotto già afflitto da gravi lacune.

Tiriamo le somme

Purtroppo quella che poteva essere un’esperienza riflessiva, rilassante e fuori dai canonici schemi degli FPS si è rivelata al contrario essere molto deludente ed estremamente noiosa. Le esigue e poco ispirate modalità di gioco, presentate peraltro in una cornice grafica tutt’altro che accattivante, rendono Hunting Simulator un gioco che difficilmente troverà spazio persino nella collezione del più sfegatato dei cacciatori. Un’occasione sprecata per portare in maniera dignitosa la caccia sulle nostre console. 5.0 MondoXbox.com

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Focus Home Interactive annuncia Farming Simulator 17 Platinum Edition

Focus Home Interactive annuncia Farming Simulator 17 Platinum Edition
Farming Simulator 17 Platinum Edition sarà disponibile dal 14 novembre. Focus Home Interactive ha annunciato Farming Simulator 17 Platinum Edition, nuova edizione del celebre simulatore agricolo che introdurrà tante nuove funzionalità, arricchendo ulteriormente l’esperienza di gioco su PC, PlayStation 4 e Xbox One. Vediamole nel dettaglio: Con la Platinum Expansion, potrete esplorare una nuova ambientazione sudamericana, con il suo panorama autentico, la vegetazione unica, la rete ferroviaria, le mandrie di mucche e i campi di canna da zucchero, offrendo un cambio di paesaggio radicale e ulteriori possibilità di gameplay! Avrete ancora più libertà di scelta nello sviluppare la vostra impresa …
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